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Viaggiare in compagnia del violoncello

Per prima cosa bisogna stare attenti ad evitare gli urti. Ma anche gli sbalzi di temperatura e umidità possono essere pericolosi. La temperatura troppo fredda mette a rischio le corde che si possono spezzare, mentre il secco può danneggiare il legno. Quando ci si trova in un ambiente molto secco, i piroli tendono a restringersi e a non stare ben fermi nei loro fori. Questo può determinare la scordatura improvvisa di una delle corde, anche nel corso di un concerto. 

In casi di concerti in ambienti secchi, si può utilizzare precauzionalmente il dumpit: un oggetto semplice ed invisibile che, sempre che il secco non sia davvero eccessivo, aiuta a tenere sotto controllo il livello di umidità dello strumento. L’eccesso di umidità crea molto meno problemi: al massimo il legno dei piroli si gonfia e i piroli tendono a bloccarsi o ad essere più duri da girare. Non si deve esagerare però con l’umido. Quando si suona all’aperto, in caso di pioggia il concerto va interrotto immediatamente e tutti gli strumenti ad arco vanno asciugati il più rapidamente possibile.

L’Arco del contrabbasso

Vi sono normalmente due tipi d’arco per contrabbasso, detti “alla francese” e “alla tedesca”. Il primo si impugna tenendo la mano con il dorso rivolto verso l’esterno e presenta il tallone (parte impugnata) più piccolo dell’arco tedesco, che invece si tiene con il palmo verso l’esterno e il dito anulare all’interno del tallone stesso. L’arco francese, che fu in realtà studiato nelle sue proporzioni dall’italiano Dragonetti, permette di dosare la pressione sulle corde in maniera più accurata e dolce, di avere un miglior rimbalzo nella tecnica del balzato e tremoli in punta d’arco più facili da eseguire; quello tedesco garantisce possibilità d’attacco alla corda estremamente incisive, un miglior controllo del suono anche in punta d’arco (dove la forza applicabile è naturalmente minore) e potenza di suono maggiore.

Il legno più diffuso per la costruzione della bacchetta è il pernambucco, questa può essere a sezione tonda od ottagonale. Il tallone è di norma in ebano chiuso da un inserto di madreperla, spesso decorato con inserti anch’essi in madreperla che avevano originariamente la funzione di indicare la qualità della fattura dell’arco a seconda della finitura di questi particolari. I crini possono anche essere di materiale sintetico, ma ovviamente sono più apprezzati quelli di origine animale (cavallo maschio) e possono essere bianchi, neri o misti. La tensione dei crini viene regolata dal musicista tramite una vite posta in fondo alla bacchetta.
Rispetto agli altri strumenti ad arco, quello del contrabbasso è sì più robusto e con maggior larghezza del crine, ma al contrario di quanto si potrebbe pensare è leggermente più corto.

Come pulire la pece dallo strumento

La pece (o colofonia) è una resina che ogni musicista mette sull’archetto per creare l’attrito necessario affinché con lo strofinio sulla corda si produca il suono. Ogni volta che l’arco strofina la corda avviene che un po’ di polverina di pece si depositi sulle corde e sulla tavola fino a formare col tempo una patina difficile da rimuovere, poiché secca.
Ecco perché è fondamentale pulire lo strumento dalla polvere di resina, basta un panno pulito e asciutto, o leggermente inumidito. Non usare mai solventi domestici come alcool o acqua ragia! Ottimale è acquistare prodotti ad hoc per la pulizia ordinaria dello strumento.